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Il valore delle competenze

Nel tessuto complesso e cruciale del sistema sanitario, i professionisti sono il pilastro su cui poggia la qualità e l'efficacia delle cure. Tuttavia, il loro valore e il loro impegno spesso non vengono adeguatamente riconosciuti e valorizzati. È qui che entra in gioco la certificazione delle competenze come strumento essenziale per garantire la qualità dell'assistenza e il costante aggiornamento delle skills. Articolo in 5 secondi Qual è il ruolo della certificazione delle competenze nel settore sanitario? La certificazione delle competenze serve a garantire la qualità dell'assistenza e il continuo aggiornamento delle abilità dei professionisti sanitari, fornendo un riconoscimento ufficiale delle loro skills basato su standard riconosciuti Perché la formazione continua da sola non è più sufficiente per i professionisti sanitari? La formazione continua, spesso percepita come un adempimento formale, non sempre corrisponde alle esigenze pratiche e all'evoluzione del settore, rendendo necessaria una valutazione oggettiva e la certificazione delle competenze acquisite Come influenza la certificazione delle competenze la reputazione e la carriera dei professionisti sanitari? La certificazione rafforza la posizione del [continua a leggere]

8 Aprile 2024

di Maria Beatrice Stasi

Già Direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo — Cavaliere della Repubblica

In queste settimane il dibattito nel mondo sanitario si arricchisce di due nuovi capitoli: quello legato ai fondi stanziati dal governo per acquistare maggiori volumi di prestazioni dai privati, allo scopo di abbreviare i tempi di attesa, data l'insufficienza del sistema pubblico a far fronte alla domanda; e quello del rinvio al prossimo anno dell’entrata in vigore del nuovo Nomenclatore tariffario delle prestazioni specialistiche. I due capitoli sono paradigmatici di come su argomenti estremamente tecnici passino informazioni ai cittadini che rischiano di risultare distorte. Nel nostro paese, purtroppo, il dibattito sulla sanità assume spesso contorni “ideologici” (in particolare tra sanità pubblica e sanità privata) che non giovano a una corretta conoscenza dei problemi e alle possibili soluzioni È noto che le aziende sanitarie pubbliche sono in difficoltà soprattutto per una mancanza di personale sanitario la cui responsabilità principale è ascrivibile a una programmazione (meglio sarebbe dire “a-programmazione”) di decenni pregressi. Il tetto di spesa per il personale autorizzato per le aziende sanitarie pubbliche, dopo le deroghe previste per il [continua a leggere]

Ripensarci tutti insieme come “costruttori di salute”, a partire dal riconoscimento del suo essere un bene comune — contemporaneamente di ciascuno e di tutti — e come tale, esigenza fondamentale della persona. Vale la pena interpretare in questa prospettiva la sanità pubblica italiana, che sta attraversando un momento particolarmente critico sotto diversi punti di vista, ma potenzialmente altrettanto foriero di occasioni di miglioramento. Gli elementi della crisi Come ogni tempo di cambiamento, il carattere di “crisi” accentua l’esigenza di revisione e di ripartenza, con il suo carico di aspettative correlate: e così è anche per il nostro Sistema Sanitario Nazionale. La domanda di salute cresce e le aspettative della popolazione di ricevere cure secondo criteri di equità sono sempre più pressanti. A cominciare dall’esigibilità dei LEA e dal recupero ancora di quel terzo di prestazioni perso durante la pandemia, nonché dallo sviluppo delle nuove attività previste dal rilancio della sanità territoriale con il DM 77/22 e dagli investimenti in edilizia, tecnologia e digitalizzazione sanitaria determinati dal PNRR. Un periodo [continua a leggere]

Metodologia dell’innovazione

Il settore sanitario sta vivendo una rivoluzione guidata da due filosofie principali: il Disruptive Thinking e il Lean Thinking. Reingegnerizzare i processi esistenti oppure pensare a nuove modalità di erogazione dei servizi? Sebbene entrambe promettano di trasformare l’approccio alle cure e la gestione delle strutture sanitarie, lo fanno attraverso percorsi e obiettivi distinti. Il presente articolo mira a esplorare le caratteristiche uniche di ciascun approccio e il loro impatto potenziale sul futuro del settore sanitario. Disruptive Thinking: Riscrivere le Regole delle Cure Sanitarie Il Disruptive Thinking si pone l’obiettivo di interrompere l’ordine stabilito introducendo innovazioni che cambiano radicalmente il mercato o il metodo di erogazione dei servizi sanitari. Questo approccio incentiva la ricerca e l’adozione di tecnologie e modelli di cura rivoluzionari, come la telemedicina, l’impiego dell’intelligenza artificiale per diagnosi e trattamenti, la cura personalizzata basata sulla genetica, le partnership pubblico-privato. Questo pensiero sfida il settore a guardare oltre i miglioramenti incrementali, cercando soluzioni capaci di potenziare l’accessibilità, la qualità e l’efficienza delle cure. Si fonda sul principio che [continua a leggere]

Metodologia dell’innovazione

Jacopo Guercini

Il settore sanitario è un terreno fertile per l'innovazione, dove la ricerca continua a offrire soluzioni sempre più efficaci e dove la tecnologia può rivoluzionare il modo in cui vengono erogati i servizi. In questo contesto in continua evoluzione, diventa essenziale adottare metodologie all'avanguardia che non solo migliorino le efficienze operative, ma che promuovano una trasformazione radicale delle organizzazioni sanitarie. Due delle metodologie più discusse sono il Lean e il Disruptive. La nuova rubrica guidata da Jacopo Guercini si propone di esplorare queste metodologie, coinvolgendo un network di esperti dalla Lean management, specialisti in tecnologia, change management, formazione e comunicazione. L'obiettivo è quello di catalizzare il cambiamento, stimolando riflessioni e condivisione di esperienze, strumenti e strategie per affrontare le sfide attuali. Il Lean management, con le sue radici nel sistema di produzione Toyota, si concentra sull'eliminazione degli sprechi e sull'ottimizzazione dei processi per migliorare l'efficienza. Guercini intende esplorare il reale valore di questa metodologia nel contesto sanitario, verificandone la tenuta nel tempo e cercando di ingegnerizzare e replicare le [continua a leggere]

3 Aprile 2024

di Joseph Polimeni

Direttore Generale Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute Regione Friuli Venezia Giulia

La ricerca clinica ricopre un ruolo sempre più strategico all’interno degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e fornisce un rilevante contributo sia all’avanzamento delle conoscenze medico-assistenziali, sia alla scoperta di terapie innovative. Essa rappresenta una grande opportunità per i pazienti più fragili tra cui figurano sicuramente quelli affetti da patologie oncologiche, ma anche coloro che hanno patologie complesse, tra cui quelle cardiovascolari, neurodegenerative, infettive e rare, che sempre più nel tempo avranno bisogno di trattamenti innovativi e personalizzati. Inoltre, la ricerca clinica non rappresenta solo una grande chance per i pazienti ma anche per i ricercatori che hanno la possibilità di promuovere le proprie competenze, per il mondo medico-assistenziale e non ultimo per l’impatto economico che produce: la ricerca sponsorizzata da parte delle aziende farmaceutiche, in particolare, copre tutti i costi degli studi (l’assistenza, la diagnostica e ovviamente il costo della terapia, compreso quello del braccio di controllo, ove previsto). Ma oggi la ricerca clinica in Italia, ovunque venga effettuata (Aziende Ospedaliere, Aziende Ospedaliero-Universitarie, Policlinici Universitari, IRCCS, ASL) deve [continua a leggere]

Agorà delle buone pratiche

Nel corso degli ultimi decenni, i diversi provvedimenti legislativi via via susseguitosi hanno di fatto comportato una riduzione notevole del numero di Aziende Sanitarie (in particolar modo ASL) sul territorio nazionale: se nel 2005 si contavano 180 ASL sull’intero panorama nazionale, nel 2021 il numero si è ridotto a 99 (fonte: banca dati Ministero della Salute – aggiornamento al 03/08/2023. L’accorpamento/fusione di più Aziende implica, per il management aziendale, la necessità di identificare modelli organizzativi in grado di governare l’appartenenza forzata di più stabilimenti ospedalieri ad un unico perimetro istituzionale in una logica di rete e coordinamento (Del Vecchio et al., rapporto OASI 2019). Ulteriori variabili rendono imprescindibile oggi affrontare il tema delle integrazioni: le evidenze del rapporto tra concentrazione di volumi ed esiti, in cui è ormai dimostrata una diretta correlazione tra l’aumento dei primi e il miglioramento dei secondi (elemento peraltro caratterizzante un’importate provvedimento normativo dell’ultimo decennio che rappresenta tutt’oggi una pietra miliare per la programmazione: il DM 70/2015); il crescente shortage di sanitari, soprattutto rispetto ad [continua a leggere]

Il valore delle competenze

Nel contesto delle istituzioni sanitarie, l'ottimizzazione delle risorse e la pianificazione del personale rivestono un ruolo fondamentale per garantire un'elevata qualità dell'assistenza fornita ai cittadini. In questo articolo si propone uno spunto di riflessione su una possibile strategia per conseguire tali obiettivi: una gestione del capitale umano per competenza. I profili di competenza, come spiegato negli articoli precedenti, costituiscono uno strumento analitico che va oltre le tradizionali descrizioni di mansioni (c.d. Job Description), consentendo un'analisi approfondita delle capacità e delle esperienze di ciascun individuo. È mediante la definizione di tali profili che si delineano le abilità, le conoscenze e gli atteggiamenti caratterizzanti e si valorizzano le esperienze di ogni membro del personale, offrendo così un quadro dettagliato che può essere sfruttato strategicamente per migliorare l'allocazione dei dipendenti e pianificare in modo più efficiente il fabbisogno di organico. Tale approccio potrebbe permettere alle istituzioni sanitarie di identificare le competenze necessarie per svolgere specifiche attività e di assegnare il personale in modo ottimale in base a tali requisiti, massimizzando l'efficienza nell'impiego delle [continua a leggere]

25 Marzo 2024

di Maria Beatrice Stasi

Già Direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo — Cavaliere della Repubblica

Di recente un mio viaggio negli USA ha stimolato alcune riflessioni sullo stato di maturità dei sistemi sanitari nei paesi occidentali. In particolare è noto che negli USA, pure a fronte di una spesa sanitaria elevata in relazione al PIL, il sistema non offre garanzie di universalità e uniformità delle prestazioni. Inoltre il sistema legato alle assicurazioni, condizionato dal datore di lavoro e da scelte di copertura dei singoli (per esempio quanta franchigia rispetto al “rischio” di fruire di prestazioni sanitarie si è disposti a sostenere) rende il sistema estremamente frammentario e sicuramente molto distante dal sistema italiano, sostenuto dalla fiscalità generale e con garanzia di livelli essenziali di assistenza. Sui muri di San Francisco ho visto campeggiare la scritta "Health care is a right”, lo slogan proseguirebbe con un finale “not a privilege”. Negli USA il dibattito su quale assistenza sanitaria fornire ai cittadini è tutt’altro che risolto: il range va tra chi teme “voragini” nella finanza pubblica in caso di estensione di sanità gratuita ai meno abbienti [continua a leggere]

Paolo Bordon, Direttore Generale dell'Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, ha condiviso le sue riflessioni su sfide, obiettivi e innovazioni nel settore sanitario italiano, in vista della terza edizione degli Open Meeting dei Grandi Ospedali, che si terranno il 29 e 30 maggio a Napoli, in partnership con AORN Cardarelli e AOU Federico II. La discussione ha toccato temi cruciali per il futuro del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), come la sostenibilità, la valorizzazione e formazione delle risorse umane, la digitalizzazione, l'open innovation, l'organizzazione e il management. L'obiettivo è trasformare queste parole chiave in azioni concrete che migliorino la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Durante l'intervista, il Dottor Bordon ha espresso ottimismo per le prospettive del SSN, evidenziando come, nonostante le sfide, ci sia una vivacità e una ricchezza di idee e professionalità pronte a contribuire al suo rilancio. Ha sottolineato l'importanza di un cambio generazionale e dell'introduzione di giovani professionisti nel settore, che portano nuove energie e prospettive vitali per affrontare i periodi post-pandemici. Una delle principali agende di [continua a leggere]

  • Ospedali del futuro

    Ospedali del futuro

    17 Aprile 2024

    di Paolo Colli Franzone

    Parlare di Ospedale del Futuro trascurando gli aspetti relativi alle competenze digitali che saranno richieste a chi in questi ospedali ci lavorerà è un po’ come progettare una rete autostradale senza pensare agli automobilisti. Il fatto è che, probabilmente mai come in questa nuova fase di trasformazione dell’Ospedale, le tecnologie infotelematiche giocano un ruolo assolutamente [continua a leggere]

  • Il valore delle competenze

    Il valore delle competenze

    15 Aprile 2024

    di Camilla Giovannini

    Nel tessuto complesso e cruciale del sistema sanitario, i professionisti sono il pilastro su cui poggia la qualità e l'efficacia delle cure. Tuttavia, il loro valore e il loro impegno spesso non vengono adeguatamente riconosciuti e valorizzati. È qui che entra in gioco la certificazione delle competenze come strumento essenziale per garantire la qualità dell'assistenza [continua a leggere]

  • NO rubriche

    NO rubriche

    8 Aprile 2024

    di Maria Beatrice Stasi

    Già Direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo — Cavaliere della Repubblica

    In queste settimane il dibattito nel mondo sanitario si arricchisce di due nuovi capitoli: quello legato ai fondi stanziati dal governo per acquistare maggiori volumi di prestazioni dai privati, allo scopo di abbreviare i tempi di attesa, data l'insufficienza del sistema pubblico a far fronte alla domanda; e quello del rinvio al prossimo anno [continua a leggere]

    NO rubriche

  • NO IMG

    7 Aprile 2024

    di Paolo Petralia

    Ripensarci tutti insieme come “costruttori di salute”, a partire dal riconoscimento del suo essere un bene comune — contemporaneamente di ciascuno e di tutti — e come tale, esigenza fondamentale della persona. Vale la pena interpretare in questa prospettiva la sanità pubblica italiana, che sta attraversando un momento particolarmente critico sotto diversi punti di [continua a leggere]

    NO rubriche

  • Metodologia dell’innovazione

    Metodologia dell’innovazione

    4 Aprile 2024

    di Jacopo Guercini

    Il settore sanitario sta vivendo una rivoluzione guidata da due filosofie principali: il Disruptive Thinking e il Lean Thinking. Reingegnerizzare i processi esistenti oppure pensare a nuove modalità di erogazione dei servizi? Sebbene entrambe promettano di trasformare l’approccio alle cure e la gestione delle strutture sanitarie, lo fanno attraverso percorsi e obiettivi distinti. Il [continua a leggere]

  • Metodologia dell’innovazione

    Jacopo Guercini

    Metodologia dell’innovazione

    4 Aprile 2024

    di Giuseppe Orzati

    Il settore sanitario è un terreno fertile per l'innovazione, dove la ricerca continua a offrire soluzioni sempre più efficaci e dove la tecnologia può rivoluzionare il modo in cui vengono erogati i servizi. In questo contesto in continua evoluzione, diventa essenziale adottare metodologie all'avanguardia che non solo migliorino le efficienze operative, ma che promuovano [continua a leggere]

  • NO rubriche

    Business people

    NO rubriche

    3 Aprile 2024

    di Joseph Polimeni

    Direttore Generale Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute Regione Friuli Venezia Giulia

    La ricerca clinica ricopre un ruolo sempre più strategico all’interno degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e fornisce un rilevante contributo sia all’avanzamento delle conoscenze medico-assistenziali, sia alla scoperta di terapie innovative. Essa rappresenta una grande opportunità per i pazienti più fragili tra cui figurano sicuramente quelli affetti da patologie oncologiche, ma anche coloro [continua a leggere]

    NO rubriche

  • Agorà delle buone pratiche

    Agorà delle buone pratiche

    2 Aprile 2024

    di Paolo Bordon e Chiara Gibertoni

    Nel corso degli ultimi decenni, i diversi provvedimenti legislativi via via susseguitosi hanno di fatto comportato una riduzione notevole del numero di Aziende Sanitarie (in particolar modo ASL) sul territorio nazionale: se nel 2005 si contavano 180 ASL sull’intero panorama nazionale, nel 2021 il numero si è ridotto a 99 (fonte: banca dati Ministero [continua a leggere]

  • Il valore delle competenze

    Il valore delle competenze

    27 Marzo 2024

    di Camilla Giovannini

    Nel contesto delle istituzioni sanitarie, l'ottimizzazione delle risorse e la pianificazione del personale rivestono un ruolo fondamentale per garantire un'elevata qualità dell'assistenza fornita ai cittadini. In questo articolo si propone uno spunto di riflessione su una possibile strategia per conseguire tali obiettivi: una gestione del capitale umano per competenza. I profili di competenza, come spiegato [continua a leggere]

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