Condividi questa storia!

Scarica l’app MyMagazine!

Il Consiglio dei Ministri del 4 giugno ha presentato due iniziative per affrontare le criticità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha illustrato un decreto-legge e un disegno di legge volti a ridurre le liste di attesa e migliorare l’efficienza complessiva del sistema. Tuttavia, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) ha espresso alcune perplessità riguardo al provvedimento.

Il Decreto-legge: Misure per Monitorare e Gestire le Liste di Attesa Il decreto-legge introduce una serie di misure chiave per affrontare il problema delle liste di attesa, tra cui l’istituzione di una Piattaforma Nazionale di Monitoraggio e un Ispettorato Generale di Controllo sull’Assistenza Sanitaria. Inoltre, prevede l’introduzione di un Centro Unico di Prenotazione (CUP) regionale o infraregionale per unificare l’accesso alle prestazioni nel settore pubblico e privato convenzionato.

Il Disegno di Legge: Verso un SSN più Efficiente e Sostenibile. Parallelamente al decreto-legge, il Governo ha presentato un disegno di legge che mira a riformare il SSN in modo strutturale, concentrandosi su aspetti come il potenziamento della medicina territoriale, l’incremento del personale medico e infermieristico, e l’ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie.

La Posizione di Fiaso: Luci e Ombre del Decreto-legge Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, ha accolto positivamente l’eliminazione del tetto di spesa per le assunzioni del personale e la possibilità di valorizzare meglio i professionisti attraverso una fiscalità agevolata per prestazioni aggiuntive. Tuttavia, Fiaso esprime perplessità riguardo alla sospensione dei direttori generali in caso di mancato rispetto del piano.

Migliore sottolinea che i contratti dei direttori generali prevedono già valutazioni basate sui risultati raggiunti e che le aziende sanitarie sono disponibili a riorganizzare l’erogazione delle prestazioni, ma non possono essere ritenute responsabili per eventuali carenze di risorse o professionisti. “Se la soluzione per le liste d’attesa fosse quella di sostituire 200 direttori generali, lo si faccia. Ma forse non risolverà il problema“, conclude il presidente Fiaso.

Sarà fondamentale un dialogo costruttivo tra il Governo e le organizzazioni come Fiaso per affinare le misure proposte e garantire un’implementazione efficace delle riforme. Solo attraverso una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile realizzare un SSN in grado di affrontare le sfide future e garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini.

Il decreto-legge presentato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, si compone di 7 articoli e mira a migliorare l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale, con particolare attenzione alla riduzione delle liste d’attesa.

Ecco una sintesi dei punti chiave:

  1. Istituzione di una piattaforma nazionale liste d’attesa presso Agenas per monitorare le prestazioni, la disponibilità delle agende, il rispetto del divieto di sospensione delle prenotazioni, la modulazione dei tempi d’attesa e l’appropriatezza nell’accesso alle prestazioni.
  2. Creazione di un organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria presso il Ministero della Salute, con il compito di vigilare sull’efficienza e l’appropriatezza dei servizi sanitari e sulla gestione delle liste d’attesa.
  3. Estensione del CUP regionale e intra-regionale anche alle strutture private accreditate, con obbligo di trasparenza nella messa a disposizione delle prestazioni ai cittadini.
  4. Introduzione di un servizio di reminder per gli appuntamenti, con la possibilità di far pagare la quota ordinaria di partecipazione al costo della prestazione in caso di assenza non giustificata.
  5. Estensione delle visite diagnostiche e specialistiche anche al sabato e alla domenica, oltre all’ampliamento della fascia oraria per l’erogazione delle prestazioni.
  6. Superamento del tetto di spesa per il personale sanitario, con un aumento dal 10% al 15% nel 2024 per le Regioni richiedenti e l’abrogazione del tetto dal 2025 in favore di una metodologia basata sul fabbisogno.
  7. Potenziamento dell’offerta assistenziale per il rafforzamento dei dipartimenti di salute mentale.
  8. Introduzione di una fiscalità agevolata al 15% per l’orario aggiuntivo straordinario degli operatori sanitari, al fine di abbattere le liste d’attesa.

Il decreto mira a migliorare il monitoraggio, la gestione e l’erogazione delle prestazioni sanitarie, intervenendo su diversi aspetti critici del sistema, dalle liste d’attesa alla disponibilità di personale e servizi. L’obiettivo è garantire un accesso più efficiente ed equo alle cure per tutti i cittadini.

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, composto da 15 articoli, mira a migliorare l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale, con particolare attenzione alla gestione delle liste d’attesa e al potenziamento dell’assistenza sanitaria.

Ecco una sintesi dei punti chiave:

  1. Classificazione delle prestazioni in base a quattro classi di priorità (Urgente, Breve Attesa, Differita, Programmabile), con tempistiche di erogazione ben definite.
  2. Istituzione del Sistema nazionale di governo liste d’attesa presso il Ministero della Salute, governato da una cabina di regia che coinvolge rappresentanti delle regioni, esperti e dirigenti del Ministero.
  3. Creazione di un registro delle segnalazioni e funzionalità all’interno dell’osservatorio delle liste d’attesa, per permettere ai cittadini di segnalare problematiche relative all’erogazione delle prestazioni sanitarie.
  4. Destinazione di risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa per riconoscere al personale sanitario un trattamento economico differenziato, che tenga conto di fattori come la specializzazione medica e la carenza di personale in alcune branche specialistiche.
  5. Coinvolgimento degli specialisti ambulatoriali interni già in servizio (sumasti) per il recupero delle liste d’attesa, con la possibilità di incrementare la loro tariffa oraria fino a 100 euro lordi omnicomprensivi.
  6. Conferimento di incarichi libero-professionali a medici in formazione specialistica, fino a un massimo di 10 ore settimanali.
  7. Possibilità per le Regioni di reclutare personale con forme di lavoro autonomo per contrastare il fenomeno dei “gettonisti”.
  8. Aumento del limite di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati di 1 punto percentuale nel 2024 e di un ulteriore punto nel 2025 e 2026.
  9. Promozione dell’erogazione di servizi in farmacia, come vaccinazioni, test per rilevare infezioni batteriche e utilizzo della telemedicina.
  10. Riorganizzazione della rete dei laboratori del SSN, coinvolgendo anche strutture sanitarie private per erogare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale attraverso la telemedicina.
  11. Introduzione di misure premiali e sanzionatorie per Regioni, Direttori generali e amministrativi delle aziende del SSN, in relazione ai risultati ottenuti nel rispetto dei tempi delle liste d’attesa e nel loro recupero.
  12. Potenziamento dei Dipartimenti di salute mentale con un investimento di 60 milioni in un triennio.
  13. Istituzione di una scuola nazionale di alta formazione sanitaria.
  14. Semplificazione dell’approvazione dei bilanci degli ordini professionali, soprattutto per quelli con un gran numero di iscritti.

Il disegno di legge si propone di intervenire in modo strutturale sul Sistema Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle cure, ridurre i tempi di attesa e potenziare l’assistenza sanitaria in settori chiave come la salute mentale. Le misure previste coinvolgono diversi attori, dalle Regioni ai professionisti sanitari, passando per le farmacie e le strutture private accreditate, in un’ottica di collaborazione e integrazione per garantire un servizio più efficiente ed equo ai cittadini.

Articoli recenti

Rubriche