La teoria dei due mondi e la progettazione di reti e sistemi della sanità

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26 Febbraio 2025

di Andrea Vannucci

Docente di Programmazione, Organizzazione e Gestione delle aziende sanitarie DSIM — Università di Siena

Platone e la sua teoria dei due mondi potrebbero ispirarci nell’applicazione operativa di nuovi progetti che riguardano sistemi, reti e processi, aiutandoci a superare gli ostacoli che si frappongono tra visione ed applicazione, tra pensiero ed azione.

Platone divide il mondo delle idee (mondo della logica, caratterizzato da veridicità ed oggettività assoluta) dal mondo sensibile (mondo esperienziale, caratterizzato dalla molteplicità e dalla confusione). Anche nel contesto sanitario, la teoria dei due mondi può essere usata come una metafora per distinguere tra mondo ideale e mondo reale.

Le differenze tra mondo reale e mondo ideale

Mondo ideale

  • Si basa su visioni, principi e aspirazioni.
  • È definito dall’assenza di vincoli e da scenari ottimali.
  • Serve come guida per obiettivi e direzioni strategiche.

Mondo reale

  • Basato su limitazioni pratiche (risorse, tempo, capacità umane).
  • Dominato da dinamiche sociali, economiche e culturali complesse.
  • Spesso governato dall’incertezza e dal compromesso.

Il Mondo ideale, concettuale e teorico, è il livello strategico, dove vengono definite le visioni, gli obiettivi e i modelli teorici ottimali per i sistemi sanitari. Include linee guida, protocolli, standard di qualità e obiettivi di equità e sostenibilità. Qui si definiscono le interconnessioni ideali tra servizi territoriali e ospedalieri, con una visione olistica del paziente e del percorso di cura.

Il Mondo reale, operativo e pratico, è il livello applicativo dove le reti sanitarie operano nel quotidiano, con risorse limitate e sfide logistiche.

Include la gestione delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche, nonché l’adattamento ai bisogni specifici della popolazione. Questo mondo si confronta con i vincoli reali, come carenze di personale, infrastrutture inadeguate e resistenze al cambiamento.
Prendiamo come esempi la progettazione di una rete territoriale o di una rete ospedaliera e ci troveremo davanti a queste realtà duali:

Le reti sanitarie territoriali

Nel mondo ideale abbiamo modelli basati sulla prossimità e continuità delle cure, con integrazione tra medicina generale, servizi di prevenzione, assistenza domiciliare e strutture intermedie.
Nel mondo reale incontriamo le difficoltà nell’integrare i servizi per mancanza di interoperabilità tra sistemi informatici, frammentazione delle responsabilità o disomogeneità nei livelli di servizio tra diverse aree geografiche.

Le reti ospedaliere

Nel mondo ideale ci sono strutture ospedaliere interconnesse e specializzate, dove ogni ospedale ha un ruolo preciso (hub e spoke) e si garantisce efficienza, qualità delle cure e percorsi diagnostico-terapeutici condivisi.
Nel mondo reale abbiamo invece limitazioni derivanti da carenza di personale, sovraffollamento dei pronto soccorso, rivalità territoriali, gelosie professionali, resistenze al cambiamento e difficoltà di comunicazione tra ospedali e territori.
Per integrare queste due prospettive occorre un metodo basato sulla successione di 5 passi:

  1. Definire obiettivi chiari:
    • Individua i tratti essenziali del mondo ideale che vuoi perseguire.
    • Trasforma queste aspirazioni in obiettivi concreti e misurabili.
  2. Analisi del contesto reale:
    • Valuta le risorse, i limiti e i punti di forza del contesto in cui operi.
    • Identifica gli ostacoli principali al raggiungimento degli obiettivi.
  3. Processi iterativi:
    • Usa un approccio graduale per avvicinarti al mondo ideale.
    • Testa soluzioni e adatta le strategie in base ai risultati.
  4. Creare alleanze:
    • Coinvolgi stakeholder, colleghi e comunità.
    • Fai leva sul supporto collettivo per generare un impatto più ampio.
  5. Promuovere la flessibilità mentale:
    • Accetta che il cambiamento può richiedere tempo e compromessi.

Per una progettazione che nasca dalla conciliazione dei due mondi, occorrono alcuni strumenti ed azioni:

  • La modellazione e la simulazione, e quindi l’uso di strumenti di modellazione per simulare i flussi di pazienti e risorse, ottimizzando la progettazione dei percorsi di cura e delle infrastrutture.
  • L’Integrazione digitale, con sistemi informatici interoperabili che consentano il monitoraggio in tempo reale delle risorse, dei flussi di pazienti e degli indicatori di qualità.
  • Una governance partecipativa, per coinvolgere tutti gli stakeholder (professionisti sanitari, pazienti, amministratori, produttori e fornitori di beni e servizi) nella definizione dei modelli di rete, per garantire un migliore allineamento tra teoria e pratica.
  • L’apprendimento dell’adattabilità, che prevede investimenti nella formazione del personale per facilitare l’adozione di nuovi strumenti e metodologie indispensabili per la creazione di processi flessibili che possano adattarsi ai cambiamenti delle esigenze sanitarie e alle condizioni locali.
    Riunire il mondo reale con il mondo ideale può apparire una sfida complessa, ma è l’unica via per generare cambiamenti di valore e merita tutto il nostro impegno.

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