Screening mammografico: un investimento mancato per la salute delle donne

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26 Marzo 2025

di Gianni Amunni

Apprendo con grande disappunto e profondo dispiacere, la mancata previsione di fondi per l’estensione dello screening mammografico alle donne dai 45 anni. Questa decisione non è semplicemente un problema burocratico, ma una scelta che può avere conseguenze, anche gravi, sulla vita di migliaia di donne.

L’anticipazione diagnostica è il fulcro di ogni strategia di contrasto al tumore al seno. Infatti, quando si parla di screening mammografico si intende dare l’opportunità di salvare vite umane. Le evidenze scientifiche sono chiare: un programma di screening tempestivo può aumentare la sopravvivenza fino al 15% rispetto a forme di prevenzione sporadiche e casuali.

Il valore di un programma di screening gratuito va ben oltre il singolo intervento medico. Rappresenta un potente strumento di equità sociale, abbattendo le barriere economiche che troppo spesso impediscono alle donne di accedere a cure preventive. Il mancato finanziamento, invece, acuirà il divario tra le Regioni. In un paese dove le disuguaglianze sanitarie sono ancora una realtà concreta, lo screening mammografico può essere un ponte tra differenti condizioni sociali.

La mancanza di finanziamenti rischia inoltre di accentuare il divario territoriale, con alcune regioni che potranno continuare a garantire questi servizi e altre costrette a rinunciarvi. Questa frammentazione penalizza ulteriormente le donne delle regioni più svantaggiate, e genera anche un importante aumento dei costi sanitari futuri.

Lungi dall’essere una semplice spesa, lo screening mammografico va considerato un investimento strategico. Ogni euro versato oggi in prevenzione si tradurrà domani in risparmi significativi per il sistema sanitario, oltre che in una migliore qualità di vita per migliaia di pazienti.

È giunto il momento che il mondo scientifico, le istituzioni e la società civile convergano su un punto: la prevenzione non è un optional, ma un diritto fondamentale. Le donne meritano di essere messe nelle condizioni di tutelare la propria salute, indipendentemente dalla loro età o condizione sociale.

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