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La saggezza antica ci spinge a riconsiderare i paradigmi tradizionali del progresso. Elio Borgonovi, riprendendo e reinterpretando il pensiero di Sant’Agostino, ci offre una prospettiva illuminante sulla gestione dell’innovazione nell’era dell’Intelligenza Artificiale.
La metafora agostiniana nell’era digitale
La celebre massima di Sant’Agostino – “È meglio zoppicare sulla strada giusta che correre su quella sbagliata” – ha tradizionalmente incarnato un approccio prudente al progresso, privilegiando la cautela e la correttezza del percorso rispetto alla velocità di avanzamento. Questa filosofia, che ha guidato generazioni di pensatori e decision-maker, si trova oggi a confrontarsi con una realtà tecnologica che richiede risposte più rapide e decise. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica di tale portata da rendere insufficiente il tradizionale approccio cauto e graduale. La velocità con cui l’AI si evolve e trasforma il tessuto sociale ed economico richiede un cambio di paradigma nella gestione dell’innovazione.
Verso una nuova sintesi tra velocità e saggezza
La chiave di lettura proposta da Borgonovi non è un rifiuto totale della prudenza, ma piuttosto una sua ricalibrazione nel contesto contemporaneo. Il “correre” a cui fa riferimento non è una corsa cieca verso il progresso, ma un avanzamento rapido e strategico, fondato sulla competenza tecnica e su una comprensione profonda delle tecnologie AI. Questo nuovo approccio richiede una visione strategica chiara degli obiettivi da raggiungere e una capacità di adattamento rapido ai cambiamenti, sostenuta da un investimento continuo in formazione e aggiornamento.
Per organizzazioni e individui, questo significa sviluppare una cultura dell’innovazione che sia tanto agile quanto responsabile. La sfida non è solo tecnologica, ma anche culturale e organizzativa. È necessario ripensare i modelli di governance per garantire che la velocità di adozione tecnologica non comprometta i principi etici e i valori fondamentali. La formazione continua diventa uno strumento essenziale di competitività, permettendo di mantenere il passo con l’evoluzione tecnologica senza perdere di vista l’importanza della direzione intrapresa.
Il pensiero di Borgonovi ci spinge quindi a riconsiderare il rapporto tra prudenza e progresso nell’era digitale. Se la saggezza di Sant’Agostino rimane un monito importante sulla necessità di mantenere una direzione eticamente corretta, le sfide poste dall’AI richiedono una velocità di adattamento e innovazione senza precedenti. La vera sfida consiste nel trovare un equilibrio dinamico tra questi due imperativi, creando un modello di sviluppo che sia tanto rapido quanto responsabile.
La lezione finale è chiara: nell’era dell’Intelligenza Artificiale, la prudenza da sola non è più sufficiente. È necessario correre, ma farlo con consapevolezza, competenza e visione strategica, per non rischiare di rimanere ai margini di una rivoluzione tecnologica che sta ridefinendo il futuro dell’umanità.