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Ispirandoci all’articolo di Paolo Petralia su OncoNews [LINK], riflettiamo su come recuperare il baricentro dell’approccio umano alle cure e all’assistenza possa rappresentare un’opportunità concreta per migliorare il sistema sanitario, i suoi servizi e la sua sostenibilità.

Petralia evidenzia l’importanza di integrare le scienze umane e le tecnologie avanzate nella pratica clinica, mantenendo la relazione tra le persone e la dimensione umana come elementi centrali.

Questo approccio non solo promuoverebbe  un sistema sanitario più equo e accessibile, ma ha anche un impatto significativo sulla gestione delle risorse e dei progetti.

Coloro che si occupano di gestire obiettivi e risorse nel settore sanitario sono chiamati a sviluppare competenze che permettano di affrontare efficacemente la complessità del sistema, orientandosi verso obiettivi che valorizzino la qualità dell‘assistenza e la partecipazione degli utenti. È tuttavia fondamentale che il sistema di valutazione si evolva contestualmente, per incorporare nuovi indicatori di sostenibilità e valore correlati, misurando e rendendo evidente il vantaggio economico e qualitativo di un approccio ‘umano’, non limitato alla sola produttività.

Questo è l’obiettivo dell‘approccio “HumanCare”.

Questo progetto, in continua evoluzione, non solo punta a migliorare la qualità delle cure, una risposta alla sfida della cure, ma si propone anche di incidere positivamente sulla gestione sanitaria e sui suoi indicatori di sostenibilità.

HumanCare si basa su un approccio integrato che unisce innovazioni manageriali e tecnologiche con le pratiche umanistiche. Questo modello mira a creare un ecosistema che valorizzi l’umanizzazione delle cure come elemento fondativo per una sanità personalizzata e sostenibile. L’obiettivo è quello di promuovere una cultura della cura che sia etica, consapevole e centrata sull’individuo, migliorando l’esperienza complessiva per pazienti, familiari e operatori sanitari.

Un aspetto fondamentale del progetto è lo sviluppo di indicatori di sostenibilità che possano misurare il vantaggio economico e qualitativo dell’approccio umanistico.

Questi indicatori includono la qualità dell’assistenza sanitaria offerta, l’efficienza operativa delle strutture sanitarie e la soddisfazione dei pazienti e degli operatori. L’integrazione nelle cure di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, è vista in primis come un mezzo per potenziare il rapporto medico-paziente senza sostituirlo, contribuendo nel contempo a una gestione più efficiente delle risorse.

HumanCare si propone di ispirare anche il management sanitario, spingendo verso una gestione che valorizzi non solo i risultati quantitativi, ma anche quelli qualitativi.

L’approccio umanistico richiede un cambiamento nella valutazione delle performance gestionali, focalizzandosi su obiettivi di soddisfazione e benessere dei pazienti e degli operatori sanitari, nonché sull’impatto delle decisioni manageriali sulla qualità dell’assistenza e sul clima organizzativo.

Il progetto promuove il coinvolgimento attivo di tutti gli attori del settore sanitario, inclusi pazienti, familiari, volontariato e associazioni. Questo coinvolgimento è essenziale per sviluppare percorsi di cura personalizzati che rispettino la dignità e l’unicità di ogni individuo.

HumanCare promuove annualmente l’Open Meeting dell’Umanizzazione delle Cure, un evento che riunisce esperti del settore per condividere esperienze e promuovere nuove iniziative.

HumanCare rappresenta un passo avanti significativo verso un sistema sanitario più umano e sostenibile, attraverso un approccio complessivo che non solo può migliorare l’esperienza e la qualità della vita dei pazienti, ma rafforzare anche la resilienza delle comunità sanitarie italiane.

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