I vari livelli della professionalità
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31 Luglio 2024
di Elio Borgonovi
Per professionalità si intende l’insieme di conoscenze (sapere), capacità (saper fare) competenze (saper fare in un determinato contesto), comportamenti (saper entrare in relazione con altre persone).In relazione a questi elementi è esperienza di ognuno quella di saper dire che una determinata attività, da quella dell’idraulico, elettricista a quella del cameriere o avvocato, commercialista ecc. è stata svolta “con professionalità” oppure “con scarsa professionalità”.
La professionalità si definisce attraverso le competenze e le responsabilità specifiche di un ruolo. Nell’ambito dei sistemi sanitari, si distinguono diverse figure professionali, ciascuna con la propria propria professionalità tecnico specifica: il medico, l’infermiere, il tecnico sanitario, l’operatore socio-sanitario (OSS), il manager e il responsabile delle politiche sanitarie.
La professionalità tecnico specifica è propria di chi è coinvolto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura, presa in carico delle persone con disabilità e cronicità. Ho optato per il termine “tecnico-specifica” per differenziarlo dal concetto di “specialista”. Questa scelta mira a evidenziare che la conoscenza professionale può svilupparsi in due direzioni: verticalmente, approfondendo un’area specifica, e orizzontalmente, ampliando la comprensione di diverse discipline. Un approccio che permette di considerare la persona nella sua interezza, riconoscendo la complessità e la multidimensionalità delle competenze professionali.
Il secolo scorso è stato caratterizzato da uno sviluppo di tipo specialistico che ha portato indubbi vantaggi ma ha penalizzato la ricomposizione delle conoscenze sul bisogno complessivo del paziente. Questa tendenza ha portato a quella che è stata definita medicina “prestazionale” che ha generato effetti di consumo di farmaci, di accertamenti, di visite non necessariamente correlate a bisogni.
La professionalità del manager ha per oggetto il funzionamento delle aziende sanitarie o aziende ospedaliere e consiste nel definire compiti, mansioni, responsabilità, processi idonei a soddisfare i bisogni del più ampio numero di pazienti. Un elemento qualificante è quello di perseguire la semplificazione del funzionamento.
La professionalità del policy maker è quella di chi, al livello regionale o statale, contribuisce a proporre al “decisore politico” le regole di funzionamento di sistemi di aziende. Consiste nel definire regole coerenti con le condizioni reali e non nel definire regole che rappresentano solo meri auspici o vincoli rigidi che non possono essere rispettati.