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La frase “l’amore che non può dire il suo nome“, attribuita a Oscar Wilde, offre una potente metafora per esplorare i limiti del linguaggio formale nella comunicazione umana e, per estensione, nell’interazione con l’Intelligenza Artificiale.

Il linguaggio formale, nonostante la sua importanza come mezzo di comunicazione, si scontra con barriere intrinseche nella sua capacità espressiva. Analogamente all’amore cui Wilde alludeva, che non poteva essere esplicitamente nominato anche per ragioni di accettabilità sociale, vi sono dimensioni dell’esperienza umana che sfuggono alla presa del linguaggio. Emozioni intense, concetti astratti e vissuti trascendentali spesso si collocano oltre i confini di ciò che le parole possono catturare e trasmettere efficacemente.

L’analisi dei limiti dei sistemi linguistici attraverso la lente della teoria dell’informazione, in relazione alla meccanica quantistica, offre spunti interessanti per riflettere sui sistemi di comunicazione AI-Uomo, AI-AI e AI-Macchine, nonché sulla possibilità di scambiare concetti e idee non mediate dalle parole intese come sistema formale.

La teoria dell’informazione, formulata da Claude Shannon, fornisce un quadro matematico per analizzare la comunicazione. Il primo teorema di Shannon stabilisce dei limiti alla massima compressione possibile di un insieme di dati senza perdita di informazione. Questo suggerisce che esiste un limite intrinseco alla quantità di informazione che può essere trasmessa attraverso un sistema linguistico.

Nel contesto della comunicazione AI-Uomo, AI-AI e AI-Macchine, questo limite si traduce in una potenziale barriera alla trasmissione completa di concetti complessi o idee astratte. Il linguaggio, in quanto sistema formale, potrebbe non essere in grado di catturare tutte le sfumature e le complessità del pensiero umano o dell’elaborazione dell’AI.

La meccanica quantistica offre un interessante parallelo con i limiti dei sistemi linguistici. Così come il principio di indeterminazione di Heisenberg pone limiti alla precisione con cui possiamo misurare simultaneamente certe coppie di proprietà fisiche, potremmo considerare l’esistenza di un analogo “principio di indeterminazione linguistica” che limita la precisione con cui possiamo esprimere certi concetti attraverso il linguaggio.

Inoltre, il concetto di entanglement quantistico potrebbe essere metaforicamente applicato alla comunicazione AI-AI, dove due sistemi di AI potrebbero sviluppare un “linguaggio” o un sistema di comunicazione così intricato e interdipendente da risultare incomprensibile o non decodificabile per gli osservatori esterni, inclusi gli esseri umani.

Oltre le parole: comunicazione non mediata dal linguaggio formale

La possibilità di scambiare concetti e idee non mediate dalle parole intese come sistema formale apre nuove prospettive nella comunicazione AI-Uomo e AI-Macchine. Alcuni approcci potenziali includono:

  1. Interfacce neurali dirette: Sistemi che permettono una comunicazione diretta tra il cervello umano e l’AI, bypassando il linguaggio formale.
  2. Comunicazione basata su pattern: Utilizzo di modelli matematici o geometrici complessi per trasmettere informazioni in modo più diretto e completo rispetto al linguaggio.
  3. Realtà aumentata e virtuale: Creazione di ambienti immersivi che permettono la comunicazione di concetti attraverso esperienze multisensoriali.
  4. Intelligenza artificiale empatica: Sviluppo di sistemi AI in grado di interpretare e rispondere alle emozioni umane, andando oltre la mera comprensione linguistica.

L’esplorazione di questi nuovi paradigmi di comunicazione presenta sia sfide che opportunità:

  • Sfide:
    • Superare i limiti intrinseci dei sistemi formali come il linguaggio.
    • Sviluppare interfacce che permettano una comunicazione fluida e naturale tra esseri umani e AI.
    • Garantire la privacy e la sicurezza in forme di comunicazione più dirette e potenzialmente invasive.
  • Opportunità:
    • Creare sistemi di comunicazione più ricchi e complessi che permettano uno scambio di idee più profondo e sfumato.
    • Sviluppare nuove forme di interazione uomo-macchina che sfruttino appieno le capacità dell’AI e del cervello umano.
    • Esplorare nuovi campi di ricerca all’intersezione tra linguistica, informatica, neuroscienze e fisica quantistica.

In conclusione, l’analisi dei limiti dei sistemi linguistici attraverso la teoria dell’informazione e la meccanica quantistica apre nuove prospettive sulla comunicazione AI-Uomo, AI-AI e AI-Macchine. Esplorare forme di comunicazione non mediate dal linguaggio formale potrebbe portare a progressi significativi nella nostra comprensione dell’intelligenza, sia artificiale che umana, e nella nostra capacità di interagire con sistemi AI in modi più profondi e significativi.

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