Progettare e costruire il futuro della Sanità: l’esperienza del Nuovo Santa Chiara in Cisanello

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31 Ottobre 2024

di Arch. Filippo Terzaghi

Responsabile Unico Procedimento Nuovo Santa Chiara in Cisanello Direttore Dipartimento Area Tecnica Direttore Unità Organizzativa Complessa Nuove Realizzazioni

La realizzazione di una nuova struttura ospedaliera richiede un delicato equilibrio tra molteplici esigenze: sanitarie, ambientali e funzionali. Il Nuovo Santa Chiara in Cisanello rappresenta uno dei più significativi progetti di edilizia sanitaria attualmente in corso in Italia, con un investimento complessivo di oltre 350 milioni di euro, una sfida che coinvolge quotidianamente un’ampia squadra di professionisti dedicati alla sua realizzazione.

Il progetto che stiamo realizzando si distingue per la sua concezione di organismo complesso e integrato, dove edifici preesistenti e nuove strutture si interconnettono attraverso una spina dorsale centrale – la Main Street – creando un sistema coerente e funzionale. Questa soluzione architettonica innovativa, che supera il tradizionale modello a padiglioni isolati, è stata pensata per ricucire e armonizzare strutture realizzate in momenti diversi, rispettando i moderni criteri di organizzazione per intensità di cura. Il disegno originario si è inoltre dimostrato sufficientemente flessibile da poter essere adattato alle nuove esigenze emerse durante l’esperienza Covid, confermando la validità di una progettazione basata sull’interconnessione di blocchi funzionali distinti ma perfettamente collegati. Le nuove strutture si estenderanno per oltre 190.000 metri quadrati di superfici utili, di cui circa 150.000 destinati alle funzioni ospedaliere e amministrative, 26.000 al polo universitario e 13.000 alla centrale tecnologica, configurando un complesso integrato che unisce assistenza, didattica e ricerca.

La scelta vincente della Direttrice Generale dell’azienda, Silvia Briani, è stata la sua costante presenza ai tavoli settimanali di lavoro dedicati al progetto, dove il RUP, i Progettisti e la Direzione Lavori sono in continuo confronto con la Parte Sanitaria, rappresentata dalla SAS (Struttura di Alta Sorveglianza per la Realizzazione del Nuovo Santa Chiara in Cisanello). In questi incontri, ogni aspetto di natura organizzativa e sanitaria viene analizzato e verificato, realizzando così un lavoro multidisciplinare, prezioso ed efficace.

Una delle sfide più significative che abbiamo dovuto affrontare è stata la gestione delle criticità emerse durante la realizzazione. Il progetto ha richiesto l’adeguamento alle più recenti normative e ai nuovi criteri di accreditamento, con particolare attenzione alle esigenze emerse durante la pandemia. A questo si è aggiunta la considerevole impennata dei prezzi, causata dall’inflazione – anche in conseguenza del Superbonus – e dalla guerra in Ucraina, che ha reso necessario ottenere consistenti risorse aggiuntive attraverso il meccanismo della revisione prezzi. Nonostante queste difficoltà, le strutture degli edifici sono state completate al 99%, e i lavori nel loro complesso hanno raggiunto il 50% di avanzamento.

L’innovazione tecnologica rappresenta un elemento centrale del progetto, con particolare attenzione alla sostenibilità energetica. Sono in fase di valutazione diverse soluzioni all’avanguardia per l’efficientamento energetico: la realizzazione di un parco fotovoltaico distribuito sulle coperture dei parcheggi A e B e lo sfruttamento del serbatoio geotermico nell’area pisana di San Cataldo. Quest’ultima soluzione, particolarmente innovativa, prevede la possibile realizzazione di una rete di teleriscaldamento a bassa temperatura che potrebbe essere condivisa con altre realtà pubbliche presenti sul territorio, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse energetiche su scala urbana. Il nuovo Polo tecnologico (CTO) costituirà il cuore pulsante dell’intero complesso, garantendo non solo l’alimentazione energetica ma anche la gestione integrata di tutti i sistemi impiantistici.

Un aspetto particolarmente innovativo riguarda l’implementazione di un sistema logistico automatizzato sotterraneo. Abbiamo realizzato una rete di gallerie su vari livelli che, attraverso sistemi robotizzati, gestirà la movimentazione di materiali e forniture, ottimizzando l’efficienza operativa dell’intera struttura.

I risultati finora ottenuti sono incoraggianti. Il completamento del centro prelievi, con le sue pareti vetrate già installate, rappresenta un primo esempio tangibile della qualità architettonica che caratterizzerà l’intero complesso. L’edificio 32, che comprende l’ingresso principale e la Main Street per una superficie complessiva di circa 23.800 mq, costituisce l’elemento di connessione fondamentale tra la parte storica e quella nuova dell’ospedale.

L’esperienza maturata in questo progetto offre importanti spunti di riflessione per future realizzazioni ospedaliere. La scelta di integrare fin dalle fasi iniziali aspetti costruttivi, energetici e logistici ha dimostrato come un approccio olistico alla progettazione possa generare soluzioni più efficienti e sostenibili. La piattaforma di elaborazione fotogrammetrica, analisi georeferenziata e creazione dei modelli 3D che stiamo sperimentando, prima applicazione in un’opera pubblica di queste dimensioni, apre inoltre nuove prospettive per il monitoraggio e la gestione dei grandi cantieri sanitari. Insomma sta nascendo un Ospedale “smart”.

Guardando al futuro, il completamento previsto per fine 2026 non rappresenterà un punto di arrivo ma l’inizio di una nuova fase. Il modello gestionale che stiamo implementando, basato su criteri di sostenibilità e innovazione tecnologica, potrà costituire un riferimento per altri progetti di edilizia sanitaria. L’obiettivo è quello di consegnare non solo un ospedale, ma un ecosistema sanitario integrato, efficiente e sostenibile, in grado di adattarsi alle sfide future della medicina e della società.

 

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