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Alberto Mantovani, Domenica Taruscio, Centro Studi KOS – Scienza, Arte, Società

Salute in tutte le politiche. La prospettiva “One Health”: esseri umani, ecosistemi, società

Il nuovo concetto di “One Health” è sempre più frequentemente citato in documenti nazionali ed internazionali, e ciò rappresenta di per sé un fatto positivo. Ma che cambiamenti porta in realtà questo concetto nella realizzazione di salute e ben-essere per tutti?

La definizione di One Health, fatta propria dalle grandi organizzazioni internazionali (OMS, FAO, WOAH e UNEP), è un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in maniera sostenibile la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi.

L’obiettivo richiede un cambiamento di prospettiva sostanziale. Dalla visione della specie umana come “esterna” al contesto naturale, verso cui ha un rapporto “estrattivo” (la natura mi interessa in quanto capitale naturale di cui usufruisco) ad una visione eco-centrica, che riconosce che non c’è salute per la specie umana se non c’è salute per il Pianeta, quindi anche per le altre specie viventi con cui condividiamo inevitabilmente spazio e risorse.

Homo sapiens e Natura? Non solo. Nell’era dell’Antropocene, sistemi naturali e sistemi umani sono strettamente intrecciati e creano sinergie, con effetti talora disastrosi, nell’ambito di fenomeni planetari complessi come i cambiamenti climatici e le pandemie che interessano non solo la nostra specie ma anche gli altri animali, come l’influenza aviaria e la peste suina africana, tuttora in atto.

A questo si aggiungono due ulteriori livelli di complessità. In primo luogo, la attuazione della One Health deve considerare il concetto di salute, come ben-essere non solo fisico ma anche psicologico e sociale. I fattori culturali sono sempre più importanti, sino al Welfare Culturale, ovvero la possibilità -suffragata da evidenze scientifiche- di promuovere il ben-essere e le capacità personali e di comunità attraverso pratiche artistiche e culturali, anche in soggetti con conclamate malattie disabilitanti.

Infine, una One Health che guarda al futuro e che non si limita ad aggregare competenze diverse per rispondere alle emergenze, deve vedere nell’Intelligenza Artificiale la tecnologia che sta diventando attore nel gioco e che si sta inserendo come terzo ineludibile componente nella dialettica Homo sapiens-Natura.

Alcune parole chiave per declinare la One Health:

Complessità. One Health entra in gioco nelle grandi sfide che richiedono l’interazione fra molteplici approcci e punti di vista (dalla multidisciplinarietà alla transdisciplinarietà) e che non possono essere comprese e affrontate con strumenti ordinari: esempi sono i cambiamenti climatici e l’antimicrobico-resistenza.

Salute in tutte le politiche. One Health vuol dire occuparsi di salute oltre la sanità. I domini attinenti all’ambiente, all’agricoltura, alle città, alla società, alla cultura, alla formazione, alla ricerca, alle comunicazioni…possono essere altrettanto importanti per le sfide da affrontare.

Un esempio concreto è fornito dall’alimentazione che -come ci insegnano WHO e FAO- è un pilastro della salute e del ben-essere. Per sistema alimentare si intende l’insieme degli elementi e delle attività legate alla produzione e al consumo di cibo e ai loro effetti, comprese le implicazioni economiche, sanitarie e ambientali. I sistemi alimentari possono generare benefici primari in termini di produzione di cibo, fornitura di lavoro e mezzi di sostentamento, contributo a preservare l’ecosistema attraverso pratiche sostenibili. Tuttavia, gli attuali sistemi alimentari sono anche fragili e insostenibili, contribuendo al cambiamento climatico e al degrado delle risorse naturali, senza fornire diete sane a tutti. La crescita della popolazione umana a livello globale ed i cambiamenti ambientali sono fattori di amplificazione di queste dinamiche.

Dati. La disponibilità ed utilizzo dei dati è imprescindibile per l’attuazione operativa dell’approccio One Health. Questo si traduce in

  • Mappare e caratterizzare le raccolte dei dati esistenti, verificandone l’accessibilità e l’idoneità all’utilizzo nel contesto One Health, assicurando il bilanciamento tra uso per interesse pubblico e riservatezza ed identificando eventuali lacune.
  • Integrare le raccolte dei dati in ottica One Health per la prevenzione e la valutazione dei rischi in sistemi complessi.
  • Sviluppare strumenti informatici di utilizzo dei dati in ottica One Health.

Governance della One Health. Per tradurre le evidenze scientifiche in azioni, occorre una Cabina di regia tecnico-scientifica nazionale connessa con una rete regionale che

  • supportino il livello politico-decisionale nella definizione delle priorità,
  • valorizzino e ottimizzino, attraverso l’integrazione, le attività oggi svolte in forma frammentata e non integrata e
  • promuovano forme stabili di cooperazione transdisciplinare tra domini istituzionali diversi.

La presenza del Dipartimento One Health al Ministero della Salute è un passo importante in questa direzione.

Consapevolezza e partecipazione: la realizzazione di un nuovo modello di salute integrato e improntato alla prevenzione primaria e promozione della salute deve camminare insieme alla consapevolezza e alla partecipazione informata e attiva dei cittadini.

Intelligenza artificiale. Una Intelligenza artificiale rivolta non solo all’efficientamento ma finalizzata e orientata alla realizzazione del ben-essere personale e comunitario è un attore fondamentale in un approccio One Health, incentrato sulla comprensione e gestione di fenomeni complessi e sulla produzione e uso di grandi numeri di dati diversi.

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