I vari livelli della professionalità

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Elio Borgonovi
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di Elio Borgonovi

Per professionalità si intende l’insieme di conoscenze (sapere), capacità (saper fare) competenze (saper fare in un determinato contesto), comportamenti (saper entrare in relazione con altre persone).In relazione a questi elementi è esperienza di ognuno quella di saper dire che una determinata attività, da quella dell’idraulico, elettricista a quella del cameriere o avvocato, commercialista ecc. è stata svolta “con professionalità” oppure “con scarsa professionalità”.
La professionalità si definisce attraverso le competenze e le responsabilità specifiche di un ruolo. Nell’ambito dei sistemi sanitari, si distinguono diverse figure professionali, ciascuna con la propria propria professionalità tecnico specifica: il medico, l’infermiere, il tecnico sanitario, l’operatore socio-sanitario (OSS), il manager e il responsabile delle politiche sanitarie.
La professionalità tecnico specifica è propria di chi è coinvolto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura, presa in carico delle persone con disabilità e cronicità. Ho optato per il termine “tecnico-specifica” per differenziarlo dal concetto di “specialista”. Questa scelta mira a evidenziare che la conoscenza professionale può svilupparsi in due direzioni: verticalmente, approfondendo un’area specifica, e orizzontalmente, ampliando la comprensione di diverse discipline. Un approccio che permette di considerare la persona nella sua interezza, riconoscendo la complessità e la multidimensionalità delle competenze professionali.
Il secolo scorso è stato caratterizzato da uno sviluppo di tipo specialistico che ha portato indubbi vantaggi ma ha penalizzato la ricomposizione delle conoscenze sul bisogno complessivo del paziente. Questa tendenza ha portato a quella che è stata definita medicina “prestazionale” che ha generato effetti di consumo di farmaci, di accertamenti, di visite non necessariamente correlate a bisogni.
La professionalità del manager ha per oggetto il funzionamento delle aziende sanitarie o aziende ospedaliere e consiste nel definire compiti, mansioni, responsabilità, processi idonei a soddisfare i bisogni del più ampio numero di pazienti. Un elemento qualificante è quello di perseguire la semplificazione del funzionamento.
La professionalità del policy maker è quella di chi, al livello regionale o statale, contribuisce a proporre al “decisore politico” le regole di funzionamento di sistemi di aziende. Consiste nel definire regole coerenti con le condizioni reali e non nel definire regole che rappresentano solo meri auspici o vincoli rigidi che non possono essere rispettati.

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