Giocare in modo serio con la sostenibilità

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di Lorenzo Sciadini

Siamo in un momento cruciale per la sostenibilità, poiché le questioni ESG (Environmental, Social, and Governance) diventano essenziali per ottenere credito (norme EBA) e per la rendicontazione aziendale (norme CSRD). La sostenibilità non è più una semplice opzione di responsabilità, ma un fondamento concreto del fare impresa per progettare il futuro delle organizzazioni.

Come si raccontano le questioni ESG?

Raccontare la sostenibilità attraverso le questioni ESG è difficile. Difficile capire cosa interessa veramente a chi opera nelle organizzazioni. C’è chi parte dalle emozioni e tira in ballo i “pinguini sudati” al Polo Sud per evocare immagini forti del cambiamento climatico, chi invece fa riferimento all’austera e monolitica Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e poi c’è chi taglia corto puntando direttamente agli obblighi normativi e ai sistemi di rating che impongono standard di sostenibilità. Difficile per chi decide comprendere i confini della sostenibilità ma soprattutto difficile capire come trasformare le grandi istanze Ambientali, Sociali e di Governance in azioni concrete che le persone (e gli investimenti) dovranno attuare.

La dimensione del fare

Per rendere le questioni ESG più accessibili, veramente comprensibili alle organizzazioni è stato sviluppato un nuovo approccio basato sulla “dimensione del fare”. Un metodo pratico e concreto che permette di spiegare e comprendere a fondo le dimensioni ESG attraverso azioni tangibili e scelte concrete da compiere coinvolgendo direttamente le persone delle organizzazioni. È stato chiamato “ESG Bridging the Future Canvas”, proprio per dare l’idea del “ponte verso il futuro”.

Oltre la Sostenibilità

La metodologia del “ESG Bridging the Future Canvas” parte dai fondamenti della sostenibilità, vista come un punto intermedio tra “non sostenibilità” e “rigenerazione”. Quando un’azienda è “insostenibile”, puntare verso la sostenibilità è necessario, ma di per sé non garantisce vantaggi speciali. La sostenibilità funge da misura protettiva, limitandosi a preservare dal rischio e dagli svantaggi. Ma sappiamo bene che le imprese necessitano di ben altro per prosperare.

ESG Bridging the Future Canvas

In questo metodo si distinguono chiaramente le scelte fatte per allontanarsi dall’insostenibilità da quelle mirate alla rigenerazione. Per business, prodotti e servizi pensati male, “ridurre l’impatto negativo” non sarà mai efficace quanto ripensarli con l’obiettivo di “aumentare l’impatto positivo”. Questa è la vera sfida per andare oltre la sostenibilità e abbracciare la rigenerazione.

Un elemento centrale della metodologia è la Gap Analysis, che identifica le discrepanze tra lo stato attuale e quello desiderato delle pratiche ESG, stabilendo un percorso chiaro e mirato per raggiungere obiettivi strategici, tattici e operativi di sostenibilità.

Design Thinking, Agile Learning e System Thinking

“ESG Bridging the Future Canvas” integra ampiamente principi e tecniche di Design Thinking, Agile Learning e di System Thinking.

  1. Design Thinking: questa metodologia centrata sull’utente incoraggia la risoluzione creativa dei problemi. Viene utilizzata per identificare le esigenze degli stakeholder e sviluppare soluzioni innovative per le questioni ESG.
  2. Agile Learning: enfatizza l’adattabilità, la rapida iterazione e il feedback continuo, permettendo ai team di rispondere rapidamente ai cambiamenti e di migliorare costantemente le pratiche ESG.
  3. System Thinking: promuove una visione olistica, considerando l’interconnessione tra vari elementi all’interno di un sistema. Questo approccio è cruciale per comprendere come le diverse dimensioni ESG influenzano reciprocamente l’organizzazione e l’ambiente esterno.

Come funziona “ESG Bridging the Future Canvas”

Il “ESG Bridging the Future Canvas” è uno strumento collaborativo che guida i gruppi nell’identificazione, analisi e gestione delle questioni ESG. Attraverso la metafora di un ponte con tre piloni (E, S, G), questo canvas aiuta le organizzazioni a trasformare le politiche ESG in azioni concrete attraverso un processo strutturato in più fasi:

  1. Si definisce del peggior scenario: identificando i possibili impatti negativi di una mancata sostenibilità per l’organizzazione o per il suo ecosistema.
  2. Si immagina un futuro rigenerativo: creando una visione condivisa del futuro desiderato.
  3. Si analizza lo stato attuale: valutando la situazione attuale dell’organizzazione rispetto agli aspetti ESG.
  4. Si sviluppano politiche: formulando politiche specifiche per mitigare i rischi ESG e promuovere impatti positivi.
  5. Si pianificano le azioni: trasformando le politiche in azioni immediate, attività, progetti e strategie operative.

La soluzione è nella stanza

Le questioni ESG (Environmental, Social, and Governance) sono intrinsecamente complesse e richiedono soluzioni che emergano sia dall’interno che dall’esterno dell’ecosistema aziendale. Non è realistico aspettarsi che “soloni”, consulenti esterni o esperti possano fornire soluzioni universali applicabili a tutte le situazioni. Ogni organizzazione ha peculiarità uniche – materiali – che richiedono un approccio personalizzato.

Il concetto di “the solution is in the room” sottolinea l’importanza di valorizzare l’esperienza e le competenze interne del gruppo. Ecco perché la facilitazione gioca un ruolo fondamentale in questo processo, creando un ambiente collaborativo dove tutte le voci possano essere ascoltate e considerate. Utilizzando metodologie come il Design Thinking, l’Agile Learning e le varie tecniche “hands-on” di “Serious Play”, il facilitatore può guidare il team nell’identificazione dei problemi, nella generazione di idee innovative e nell’implementazione di soluzioni pratiche.

Questo approccio non solo promuove una comprensione più profonda delle questioni ESG, ma facilita anche l’adozione di soluzioni che siano realmente efficaci e sostenibili a lungo termine. Il “ESG Bridging the Future Canvas” sfrutta le tecniche di facilitazione per catalizzare il cambiamento e trasformare le politiche ESG in pratiche operative concrete, valorizzando l’intelligenza collettiva e la creatività del team.

“ESG Bridging the Future Canvas” è nato già grande

Grazie alla collaborazione con banche di comunità, università e imprese la metodologia è già stata testata e il Canvas applicato su oltre 1000 casi d’uso aziendali, coinvolgendo decine di settori pubblici, privati sia profit che non profit. Questo ampio utilizzo ha dimostrato la versatilità e l’efficacia dello strumento, adattabile a diverse realtà organizzative e capace di facilitare il percorso verso la sostenibilità.

Un nuovo strumento per i changemaker

La rivoluzione ESG ha un nuovo strumento per andare oltre la sostenibilità: “ESG Bridging the Future Canvas” promuove in modo concreto la sostenibilità e fornisce alle organizzazioni un framework chiaro e pratico per integrare le questioni ESG nelle loro strategie aziendali, contribuendo positivamente al benessere del pianeta e della società. Per unirsi alla comunità dei changemaker e trasformare le organizzazioni in un esempio di sostenibilità innovativa e rigenerativa ora c’è “ESG Bridging the Future Canvas”.

Il framework è stato progettato e sviluppato da CircularCamp, l’associazione di promozione della transizione alla economia circolare rigenerativa in collaborazione con l’Agile Thinking Institute e la Scuola Etica di Alta Formazione Leonardo. Lo strumento è stato rilasciato in Creative Common e può essere scaricato dal sito https://www.circular.camp/esg-canvas/ da cui è anche possibile richiedere informazioni e supporto nella facilitazione o nell’addestramento dei facilitatori.

Lorenzo Sciadini,
Fondatore e presidente di CircularCamp

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