La fiducia: bene scarso per il Sistema Sanitario Nazionale

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Elio Borgonovi
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di Elio Borgonovi

Per fortuna si è riacceso il dibattito sul sistema di tutela della salute, anche se esso è ancora insoddisfacente per vari motivi. Infatti, si discute del finanziamento troppo basso rispetto alla media europea o dei paesi OCSE, di carenza di medici e soprattutto di infermieri, di posti andati deserti per le specialità più critiche, di abbattimento delle liste d’attesa. Non si discute di quello che può essere considerato uno, se non il più critico, dei problemi: la carenza di fiducia. Si è indebolito il rapporto di fiducia dei pazienti con il proprio MMG (medico di famiglia), che spesso è considerato, e a sua volta si comporta, come mero prescrittore di farmaci e accertamenti diagnostici (oggi con la semplificazione e il vantaggio della ricetta elettronica). Ovviamente con le debite eccezioni di MMG, che continuano ad essere i migliori consiglieri per i propri assistiti.

Si è indebolito in generale il rapporto di fiducia e di rispetto dei professionisti da parte di coloro che manifestano comportamenti aggressivi in termini verbali, fisici e, purtroppo, anche violenti fino alla morte, si è indebolito il rapporto di fiducia tra professionisti e manager nei casi in cui i primi considerano i secondi come fautori di vincoli finanziari e i secondi assumono comportamenti gerarchici nei confronti dei primi.  I manager delle aziende sanitarie/ospedaliere dovrebbero invece qualificare il proprio intervento come facilitatori nei confronti dei professionisti, che a loro volta dovrebbero comprendere che spesso i manager sono sottoposti a vincoli superiori.

Si osserva un indebolimento della fiducia della popolazione nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), evidenziato dalle critiche e dalle analisi che mettono in luce inefficienze e burocrazie. Tuttavia, queste critiche spesso non riconoscono che il SSN, nonostante le sue sfide, riesce comunque ad assicurare alla popolazione italiana un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo e indicatori di salute ancora eccellenti.

Non vanno certo trascurati i lunghi tempi d’attesa per la diagnostica, la carenza di strutture riabilitative e di servizi socio-sanitari e assistenziali di prossimità, ma non bisogna fare l’errore di non riconoscere che, ad esempio, interventi di alta complessità e costo, sono comunque garantiti dal SSN a chi non potrebbe permetterseli in altri paesi.

In definitiva, si facciano pure proposte di interventi su temi specifici, quali aumento del finanziamento, fondi per farmaci e device innovativi, abbattimento delle liste d’attesa ed altri, e ancor meglio, si facciano pure proposte di “tagliando speciale” alla riforma del SSN, ma si lanci anche una campagna generale di difesa idonea ad iniettare a vari livelli nel paese e nel SSN, dosi massicce, visto che si parla anche si farmaci, di fiducia.

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