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Nell’era digitale in cui viviamo, la rassegna social di Elio Borgonovi, docente universitario e autorevole voce nel panorama del management sanitario, ha suscitato un vivace dibattito sul ruolo cruciale delle relazioni nella gestione delle organizzazioni sanitarie. Attraverso una serie di post su LinkedIn, Borgonovi ha condiviso le sue riflessioni sulla necessità di superare la tradizionale dicotomia tra componente “hard” e “soft” del management, ponendo invece l’accento sull’importanza delle relazioni come fattore qualificante e abilitante per tutte le competenze manageriali.

Il primo post di Borgonovi ha toccato il tema della distinzione tra variabili controllabili e non controllabili nel contesto sanitario, invitando a “passare dalla cultura della critica dei tanti vincoli esistenti a quella della individuazione degli spazi di azione“. Questo approccio ha trovato eco nei commenti di Eva Colombo, Direttore Generale dell’ASL di Vercelli, che ha sottolineato la responsabilità condivisa di tutti gli attori del sistema sanitario nel risolvere i problemi, e di Attilio A.M. Bianchi, che ha enfatizzato l’importanza di concentrarsi sul proprio “locus of control“.

Nel post successivo, Borgonovi ha evidenziato il ruolo fondamentale delle relazioni nella funzione di direzione, sostenendo che esse qualificano e sono al contempo una conseguenza delle competenze “hard” e “soft” del management. Questo concetto ha suscitato un’accoglienza calorosa da parte dei commentatori, tra cui Manuel Ronzoni, che ha sottolineato come le prospettive relazionali siano spesso sottovalutate nelle organizzazioni troppo concentrate sulle performance, e Anna Maria Maestroni, che ha condiviso pienamente la riflessione del docente.

Un aspetto particolarmente apprezzato dai commentatori è stata l’enfasi di Borgonovi sulla necessità di far percepire alle persone la loro importanza al di là dei ruoli e delle funzioni. Nunzia D’Abbiero ha citato un brano di Papa Francesco sull’autorità collaborativa, mentre Stefania Melino ha sottolineato l’importanza delle competenze soft per i manager, spesso trascurate a favore di una mera “monetizzazione” dei processi.

Il post di Elio Borgonovi ha generato un dibattito ricco e stimolante, dimostrando che il tema delle relazioni nel management sanitario è di fondamentale importanza per i professionisti del settore. Secondo numerose fonti autorevoli, infatti, le competenze relazionali e la capacità di costruire un clima di fiducia e collaborazione sono fattori chiave per il successo delle organizzazioni sanitarie, in quanto favoriscono l’engagement dei professionisti, la qualità delle cure e l’esperienza dei pazienti.

Come sottolineato da uno studio del King’s Fund, un’organizzazione sanitaria di eccellenza “valorizza le relazioni tra il personale e i pazienti, ma anche tra i membri del personale stesso, e promuove una cultura di apertura, ascolto e rispetto reciproco“. Analogamente, una ricerca condotta dall’Harvard Business Review ha evidenziato che i leader più efficaci sono quelli in grado di costruire relazioni autentiche e significative con i loro collaboratori, dimostrando empatia e interesse genuino per le loro esigenze e prospettive.

Riflessioni della redazione

La rassegna social di Elio Borgonovi rappresenta un prezioso contributo al dibattito sul ruolo delle relazioni nel management sanitario, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale che porti a valorizzare questo aspetto troppo spesso trascurato. Come emerso dai commenti e dalle fonti autorevoli, investire nelle competenze relazionali dei manager e promuovere un clima di fiducia e collaborazione all’interno delle organizzazioni sanitarie può essere la chiave per migliorare la qualità delle cure, l’esperienza dei pazienti e, in ultima analisi, la sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso.

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