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Partiamo con il dire che essere nerd oggi è molto più figo di com’era fino a qualche tempo fa, ed ecco, la buona notizia è che non dovete più vergognarvi. Non troppo almeno. Perché i tempi sono cambiati.

Nella metà del XX secolo, il termine “nerd” inizia a diffondersi negli Stati Uniti come etichetta per gli studenti un po’ sfigati, poco popolari e ossessionati dallo studio. Originariamente è quindi associato a connotazioni negative. Il concetto di nerd ha radici che risalgono alla letteratura e alla cultura studentesca americana degli anni ’50. Benjamin Nugent, autore di “American Nerd: The Story of My People”, collega l’origine del termine a “If I Ran the Zoo” di Dr. Seuss, dove per la prima volta appare la parola “nerd” per descrivere un essere umano, diciamo così, un po’ particolare.

Negli anni, il significato di nerd si è focalizzato sempre di più sugli ambiti della tecnologia, dell’informatica e della cultura pop, differenziandosi dalla figura del geek (termine che qui in Italia usiamo meno) principalmente per l’intensità della passione verso specifici argomenti. Il termine geek possiamo dire che ha oggi una connotazione leggermente diversa rispetto a nerd, legata soprattutto all’entusiasmo per l’informatica e la tecnologia. Il confine tra i due termini resta comunque abbastanza sottile.

La trasformazione del nerd da figura emarginata a simbolo di successo è un fenomeno secondo noi super interessante. Questo cambiamento si riflette nelle storie di successo di imprenditori che, partendo da un’intensa passione per la tecnologia e l’innovazione, hanno raggiunto vette di successo economico e sociale. Questi racconti hanno contribuito a modificare l’aura di disagio che un tempo circondava i nerd, trasformandoli in esempi di riscatto moderno.

L’orgoglio nerd, in particolare, si manifesta attraverso l’affermazione della propria identità e delle proprie passioni, sfidando le vecchie etichette. Il concetto di “geek chic” e la nascita di sottoculture come il “social geek” sono testimonianze di come la società abbia iniziato riconoscere il contributo significativo dei nerd alla cultura e all’innovazione tecnologica.

Insomma, i nerd si sono riscattati guidati dai loro nerd-leader. E la storia di questo riscatto coincide con l’enorme importanza assunta a livello globale della grandi aziende digitali. Apple, Microsoft. Ma forse, ancora più di queste, Meta, fondata forse dal nerd per eccellenza, Mark Zuckerberg. Oggi non più ma c’è stato un tempo, non troppo lontano, nel quale questi grandi fondatori apparivano ai più simpatici e rivoluzionari. Dei salvatori del mondo, grazie ad un internet globale e libero.

Oggi la percezione della massa rispetto alle Big Tech è notevolmente cambiata. Ed in parte a ragione. Però fu quella rivoluzione digitale a permettere al nerd qualunque di riscattarsi e di diventare, anziché l’ultimo del gruppo, la figura più interessante. Per certi versi più carismatica.

Insomma, la breve storia della parola nerd è un esempio lampante di come le percezioni sociali possano evolvere e come gruppi un tempo marginalizzati possano emergere come forze influenti nella cultura popolare.

Massimiliano Nicolini

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