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La tecnologia non si aggiunge semplicemente ai processi: li obbliga a ridefinirsi.

Ogni innovazione efficace, soprattutto in sanità, porta con sé un doppio movimento: da un lato produce razionalizzazione e aumento dell’efficienza; dall’altro, impone di riorganizzare i ruoli, competenze e responsabilità, ridefinendo la percezione stessa del lavoro di cura.

È una trasformazione culturale prima ancora che operativa.

Questo è il lascito più rilevante dell’esperienza di automazione condotta in una struttura sanitaria residenziale ad alta complessità, parte di un programma di innovazione con obiettivo ambizioso: introdurre un sistema robotizzato per la preparazione personalizzata delle terapie che aumentasse sicurezza e tracciabilità del ciclo del farmaco, riducesse gli errori, liberasse tempo infermieristico e migliorasse la qualità dei processi di cura.

Il progetto, realizzato con SINTESIA S.r.l., ha utilizzato una Stazione Robotizzata per la preparazione delle terapie personalizzate in tempo reale che gestisce il farmaco nel suo confezionamento originale, garantendo integrità, identificabilità e tracciabilità totale.

Questo approccio, apparentemente tecnico, ha avuto conseguenze organizzative profonde.
Per integrare il nuovo sistema è stato necessario ridisegnare il flusso del ciclo del farmaco, dal piano terapeutico alla somministrazione, e definire nuove forme di cooperazione tra infermieri, personale tecnico, responsabili sanitari.
La tecnologia è diventata il punto di convergenza tra professionalità differenti, spingendo verso una governance condivisa fondata su dati e responsabilità chiare.

La digitalizzazione del processo ha ridotto drasticamente gli errori di preparazione e di somministrazione — nessuno rilevato durante la sperimentazione — e ha permesso di liberare circa un terzo del tempo prima dedicato alla preparazione manuale delle terapie, tempo non “risparmiato”, ma “restituito”: reinvestito in attività cliniche e relazionali.
La tracciabilità integrale e l’interfacciamento bidirezionale con la Cartella Clinica Elettronica hanno reso ogni passaggio trasparente e documentato in tempo reale, innalzando i livelli di sicurezza del farmaco e di coerenza tra prescrizione e somministrazione.

Ma il vero impatto si è manifestato nella percezione degli operatori, che hanno riconosciuto nel sistema un alleato capace di ridurre l’incertezza e di migliorare la qualità del proprio lavoro.

L’esperienza ha insegnato che la tecnologia da sola non basta: occorre costruirle attorno un contesto che la renda condivisa e sostenibile.

Tre insegnamenti emergono con forza.

  1. I progetti generano valore solo se costruiti insieme.
    Quando tutti i protagonisti coinvolti partecipano attivamente alla definizione e alla costruzione del nuovo modello. Il coinvolgimento degli operatori e dei responsabili sanitari, dalla progettazione alla realizzazione, consente di affrontare i problemi in modo condiviso e di ottenere soluzioni realmente sostenibili.


Il co-design non è un passaggio formale: è la condizione stessa del successo.

  1. Il cambiamento va accompagnato con modalità accessibili
    Ogni innovazione incontra una resistenza fisiologica.
    Perché il cambiamento produca risultati, deve essere accompagnato da percorsi formativi mirati, ma soprattutto da procedure semplici, che permettano di percepire subito i benefici rispetto alle difficoltà iniziali.

E’ la capacità dell’innovazione di adattarsi al sistema e agli operatori che ne determina il successo.

  1. La tecnologia è un reale change maker.
    Quando è integrata in modo coerente nei contesti sanitari, la tecnologia non si limita a rendere più efficienti i processi: li trasforma.
    Rende i flussi più sicuri e misurabili, restituisce tempo alla relazione di cura e diventa una leva concreta di miglioramento organizzativo.
    L’innovazione smette di essere solo un mero esercizio di efficienza, e promuove un nuovo modo di essere e di pensare la cura.

E forse sta qui l’acquisizione più importante: la paradossale umanità della tecnologia.
Quando è pensata per sostenere e non per sostituire, la robotica restituisce agli operatori il tempo, la lucidità e la fiducia necessari per tornare al centro del processo di cura, che torna ad essere “umano”.

A cura di SINTESIA Srl – Divisione Innovazione e Automazione del Farmaco
S.IN.TE.S.IA Salute • Innovazione • Tecnologia • Sostenibilità • Intelligenza Artificiale s.r.l.
Startup innovativa italiana specializzata in soluzioni robotiche e digitali per la gestione automatizzata della terapia personalizzata e la sicurezza del farmaco.

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