
Quando l’innovazione è il punto di partenza per umanizzare la medicina
La sanità del XXI secolo ha bisogno di nuovi riferimenti organizzativi. Siamo in balia di ospedali pensati su modelli obsoleti, edifici energivori, percorsi clinici irrigiditi da mancanze strutturali, spazi inadeguati per accogliere il progresso di diagnosi e cura: in molte città italiane – come ci ha insegnato il Covid -, l’infrastruttura sanitaria non è più all’altezza della risposta di servizi che la società che serve richiede. Torino non ha fatto eccezione.
Restare fermi significa perdere l’occasione di integrare la medicina con l’innovazione, con la formazione con la diagnosi e la cura che oggi sono indispensabili. L’ospedale del futuro non può più essere un corpo estraneo al territorio: deve diventare un motore urbano, sostenibile, modulare, aperto, connesso. Un luogo dove la tecnologia e l’innovazione incontrano la vita attraverso lo strumento della flessibilità.
Per questo nasce il Parco della Salute, dell’Innovazione e della Ricerca di Torino: un progetto senza precedenti, di livello internazionale, sviluppato da Tecnicaer attraverso un Masterplan di 370.000 mq su un’area strategica tra il Po e la ferrovia. Al centro, un ospedale da 1.040 posti letto progettato su modello evoluto di piastra-torre, con tutti gli ambienti di diagnosi e cura fuori terra, pronti ad adattarsi a ogni evoluzione clinica.
Si tratta di un ecosistema urbano e sanitario che fonde viabilità, trasporti, sanità, ricerca, didattica e residenzialità in un unico sistema flessibile, in cui i percorsi del paziente per intensità di cure sostituiscono la vecchia logica dei reparti. Un modello dipartimentale adattivo, pensato per affrontare ogni emergenza con oltre 3.000 mq di spazi “polmone” e 22.000 mq di estensione potenziale possibile.
Ma non è solo una questione di spazi. Il nuovo Parco sarà un edificio energeticamente autonomo, alimentato all’80% da fonti rinnovabili, grazie allo sfruttamento delle risorse geotermiche dell’area Millefonti. Sarà certificato LEED, WELL, ITACA e BREEAM, e costruito con materiali e soluzioni a basso impatto ambientale. Un’infrastruttura all’avanguardia che farà largo uso di robotica medica, automazione, digital twin, sistemi intelligenti di apprendimento e intelligenza artificiale. Per non dimenticare le innumerevoli simulazioni dinamiche effettuate per calcolare la reale ottimizzazione della necessità di risorse sanitarie umane sanitarie (medici, infermieri, tecnici, ecc… ndr)
«Il Parco della Salute non è solo un ospedale – afferma Fabio Inzani, presidente di Tecnicaer e capo progetto del Nuovo Parco della Salute – ma un punto d’incontro tra tecnologia, umanità e futuro. È il manifesto di un nuovo modo di concepire il diritto alla salute nella città di domani.»
Il progetto rappresenta anche un gesto architettonico potente: ricuce l’identità urbana dell’area Lingotto, armonizza nuovi volumi e viabilità, crea continuità con le eccellenze esistenti. Saranno oltre 21.000 i frequentatori della nuova area urbana. L’obiettivo? Un’architettura che cura, non solo le persone, ma anche il paesaggio, la sostenibilità e la qualità dell’esperienza umana nel rispetto della spesa storica della “vecchia” città della salute.
In collaborazione con TECNICAER